Incontro dei servizi di Congregazione per la definizione del Piano Strategico di Sinergia

Il fenomeno della mobilità umana è sfaccettato e presenta sfide complesse anche per l’approccio di una congregazione come quella Scalabriniana impegnata da quasi 130 anni al servizio dei migranti e rifugiati.

È questo il motivo per il quale la Direzione Generale dei Missionari di San Carlo – Scalabriniani, secondo le indicazioni del Capitolo Generale (XIV CG, 12), ha convocato a New York, dal 21 al 23 di luglio, i rappresentanti di diverse aree di servizio specifico: lo Scalabrini International Migration Institute, l’ITESP di San Paolo, il settore Comunicazione, i Centri di Studio, il SIMN, la Rete dell´Apostolato del Mare e delle Case del Migrante, gli Organismi Ecclesiali e per la Direzione Generale, P. Alfredo J. Gonçalves, vicario generale.

La chiarificazione degli obiettivi e della proposta metodologica sottostante il Piano Strategico di Sinergia tra i servizi e ambiti di Congregazione è stato il primo passo che ha dato il via al meeting: la presenza di Michael P. Hoffman, esperto del settore, ha messo in chiaro il compito dei confratelli riuniti. Sono emerse parole chiave, punti di forza, ma anche sfide che attendono una congregazione che desidera operare come un corpo solo in ambito migratorio oggi. Nel resto della mattinata ogni rappresentante ha quindi presentato una sintesi attuale del lavoro e sinergia con gli altri ambiti, premessa fondamentale per conoscere, giudicare e quindi mettersi in azione.

La prima giornata è terminata con la definizione comune della missione, visione e obiettivi tra i servizi e ambiti della Congregazione, da un lato e delle strategie comuni tra i quattro servizi e le reti di ambiti, dall’altro. I partecipanti hanno sottolineato la visione sull’umanità in movimento del Buon Pastore – sull’esempio del beato Scalabrini, mettendo la promozione di ogni migrante, prima di tutto, che si esplica nella missione che i vari servizi già hanno messo in campo in una visione olistica cristiana sul fenomeno e nel contributo all’animazione delle Chiese locali per un’apertura ecumenica verso il migrante.