Vi presentiamo alcune delle iniziative dei missionari in Brasile e in Cile per aiutare i più vulnerabili durante l’emergenza covid-19
In questi mesi di lockdown per la pandemia di covid-19 sono state molte le iniziative intraprese dalle missioni e dai centri scalabriniani nel mondo in supporto di quanti hanno trovato difficoltà a soddisfare anche le più basilari esigenze, tanto nella popolazione migrante quanto in quella residente.
Di alcune di queste esperienze e delle sfide che le hanno caratterizzate, vi abbiamo già parlato (ad esempio negli articoli di padre Prigol sulla situazione a Manila). Vi presentiamo ora ulteriori testimonianze scalabriniane di impegno e solidarietà nei confronti dei più vulnerabili.
La riflessione della Direzione generale scalabriniana
Partiamo anzitutto col dire che il numero di maggio-giugno 2020 della rivista Scalabriniani ospita un inserto dal titolo Domande in tempo di pandemia, a cura della Direzione generale scalabriniana.
«In questo tempo di pandemia tutti stanno soffrendo – si legge nell’articolo – Dal lato dei migranti, non si possono ignorare le conseguenze di questa crisi sulle famiglie. La famiglia è uno dei motivi fondamentali per cui si emigra. Le famiglie contano sulle rimesse dei migranti per mandare i figli a scuola, per avere qualcosa da mangiare, per pianificare il futuro. Molte frontiere sono praticamente chiuse. (…) L’imperativo di base emanato dai governi è stato: rimanete a casa. Ma in quale casa rimane chi casa non ha? La casa del migrante diventa il rifugio per chi non ha altre soluzioni. Ma come accogliere senza mettere in pericolo la salute dei residenti?».
Sud America
Molte delle informazioni sulle missioni scalabriniane in Sud America sono state raccolte dalla pagina Missionários Scalabrinianos – América do Sul, alla quale vi invitiamo a mettere Mi piace.
Brasile
Iniziamo dal Brasile, di cui abbiamo recentemente parlato sul nostro sito in un articolo dal titolo In Brasile in tempo di pandemia di padre Antonio Seganfredo, docente dell’Instituto Teologico São Paulo (ITESP).
«Dite al popolo brasiliano che non solo prego per tutti voi, ma vi accompagno sempre con il cuore» ha dichiarato papa Francesco in una telefonata a monsignor Orlando Brandes, arcivescovo di Aparecida, alla vigilia del Corpus Domini. In effetti la situazione sul territorio non è affatto facile.
A Cuiabá, dove i missionari scalabriniani sono presenti con la Paróquia Divino Espírito Santo e il Centro de Pastoral para Migrantes, sono state accolte più di settanta persone, alle quali è stato offerto cibo, alloggio e servizi di base in un regime di quarantena totale. «Nella struttura ci sono migranti dal Venezuela, da Haiti, e dalla Colombia – si legge in un post – Stiamo inoltre distribuendo ogni mese cibo e beni di prima necessità a un centinaio di famiglie, aiutando così più di cinquecento persone».
L’emittente radiofonica brasiliana all news CBN ha raccontato le attività e le iniziative di solidarietà condotte a São Paulo da Missão Paz, la missione scalabriniana diretta da padre Paolo Parise che sostiene e accoglie gli immigrati e i rifugiati nella città brasiliana dal 1939: «Il servizio nella Casa del Migrante continua. Nessun caso di malattia tra i 64 ospiti. (…) Missão Paz ha consegnato fino a 50 cestini e kit igienici di base al giorno. Dal 26 marzo ne sono stati distribuiti più di 1.800».
E a proposito di radio, padre Alexandre De Nardi Biolchi, missionario scalabriniano consigliere della Regione scalabriniana Nostra Signora Madre dei Migranti, ha raccontato su Vatican News le attività e le iniziative di solidarietà messe in atto durante l’emergenza da coronavirus dalla Rede Scalabriniana de Rádios: «In questo momento di pandemia causata dal covid-19, tutte le emittenti sono state coinvolte nella consegna di prodotti per l’igiene e l’assistenza sanitaria di base, nonché di alimenti e indumenti non deperibili. Inoltre, con la sospensione della partecipazione dei fedeli alle celebrazioni eucaristiche, le emittenti hanno aggiunto alla programmazione una Messa quotidiana, oltre alle celebrazioni già trasmesse e ad altri momenti di fede che fanno parte del normale palinsesto». Tra le emittenti che fanno parte della rete ci sono Rádio Cultura 93,9 FM, Rádio Sarandi Rádio Rosário 89,7 FM e Rádio Aurora 107.1 FM. Per un elenco delle iniziative intraprese, è possibile leggere questo post.
Altre iniziative scalabriniane di distribuzione di beni di prima necessità sono state approntate a Sarandi, Porto Alegre, Florianópolis, Passo Fundo, Guaporé e Manaus, la grande città dell’Amazzonia che è stata l’epicentro dell’epidemia.
Cile
A Santiago del Cile gli scalabriniani sono presenti con diverse realtà, tra le quali la Parroquia Nuestra Señora de Pompeya, la Fundacion Scalabrini Chile, l’Instituto Católico de Migración (Incami Chile) e il Centro Integrado de Atención al Migrante (CIAMI). «Dal 16 marzo 2020 abbiamo adottato tutte le misura di sicurezza e igienizzazione previste e rifornito la missione scalabriniana con quanto necessario per la prevenzione – si legge in un post – Continuiamo a offrire alcuni servizi, soprattutto informazioni sulle procedure di documentazione attraverso i social media, WhatsApp e contatto telefonico, e consulenza psicologica tramite video chiamate. Nelle case di accoglienza siamo entrati in quarantena rigorosa, mantenendo le persone alloggiate (42 donne e 27 uomini) e non accogliendo nessun altro. (…) Con quello che non viene consumato nelle case di accoglienza si preparano cestini di base per i migranti che ne hanno bisogno. Molti di loro che non hanno modo di pagare l’affitto vengono sfrattati. Ci stiamo impegnando a contattare organizzazioni per offrire loro un tetto perché non restino per strada».
Impegnati sul fronte accoglienza e distribuzione di beni anche i missionari scalabriniani ad Arica, dove si trovano la Paróquia Sagrada Família e la Casa del Migrante Beato Scalabrini: «Per garantire la sicurezza sanitaria dei migranti che frequentano la casa di accoglienza Beato Scalabrini, abbiamo deciso di sospendere temporaneamente l’accoglienza in casa durante il periodo di contenimento e prevenzione – si legge in un altro post – Tutti i migranti sono stati indirizzati verso alloggi esterni e spazi affittati. Durante questo periodo di quarantena stiamo aiutando circa 500 persone con consegna di cestini di base e prodotti di prima necessità. Abbiamo ancora abbastanza a disposizione per i mesi di maggio e giugno. Speriamo che poi tutto torni alla normalità».